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Credito 5.0, ZES Unica e rottamazione trattori: ecco come cambiano gli incentivi per le imprese agricole nel 2025.

La Legge di Bilancio 2025 e il decreto Milleproroghe portano importanti novità per il settore agricolo, con modifiche significative agli incentivi del Piano Transizione 5.0 e un ridimensionamento del Piano Transizione 4.0. Tra le principali misure troviamo l’aumento del credito d’imposta per la ZES Unica del Mezzogiorno, nuove modalità per la rottamazione dei trattori e l’estensione della Nuova Sabatini. Scopriamo tutti i dettagli.


Credito d’imposta per la ZES Unica del Mezzogiorno

La nuova Legge di Bilancio amplia e rafforza il credito d’imposta per le imprese agricole operanti nella ZES Unica del Mezzogiorno. Il fondo, che passa da 40 a 50 milioni di euro, permette di agevolare gli investimenti in beni strumentali effettuati entro il 15 novembre 2025. Un’opportunità imperdibile per chi desidera modernizzare la propria attività.

Nuova Sabatini: rifinanziata fino al 2029

La Nuova Sabatini vede un’importante rifinanziamento di 1,7 miliardi di euro fino al 2029. Nel dettaglio:

  • 400 milioni di euro sono destinati al 2025.
  • 100 milioni all’anno 2026.
  • 400 milioni per gli anni dal 2027 al 2029.

Questa misura include tre linee di intervento: beni strumentali, green e capitalizzazione, con un focus sulla sostenibilità.

Credito 5.0: maggiore cumulabilità e semplificazioni per il settore agricolo

Il Credito 5.0 diventa più accessibile grazie alla rimozione del vincolo che limitava la cumulabilità con incentivi finanziati da fondi europei, come il FESR e quelli regionali. Tuttavia, rimane vietato il doppio finanziamento per la stessa spesa.
Un’altra novità riguarda la semplificazione degli scaglioni di investimento:

  • Primo scaglione: fino a 10 milioni di euro con aliquote del 35%, 40%, e 45% in base al risparmio energetico.

Rottamazione trattori: meno burocrazia, più vantaggi

La rottamazione di macchinari obsoleti è ora più semplice. Gli agricoltori potranno ottenere d’ufficio un risparmio energetico del 3% o 5%, accedendo così automaticamente a un credito del 35%. Non sarà più necessario dimostrare riduzioni dei consumi, ma solo garantire l’interconnessione del nuovo mezzo.

Legge di Bilancio e Transizione 4.0: verso la fine dell’incentivo?

Le modifiche al Piano Transizione 4.0 limitano fortemente l’incentivo:

  • Riduzione del plafond da 6,3 miliardi di euro (2024) a 2,2 miliardi (2025).
  • Esclusione dal credito per i beni immateriali 4.0, come software e piattaforme.

Le imprese dovranno inviare telematicamente le richieste al Ministero per accedere ai fondi, che rischiano di esaurirsi prima del termine dell’anno.

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